I Comuni del Parco
I Comuni del Parco Comune di Cremona Il Comune di Cremona comprende una parte della ZPS “Spinadesco” IT20A0501, attualmente coltivata a pioppeto, che si conclude con la sponda destra del corso del colatore Riglio.
I Comuni del Parco
Comune di Cremona
Il Comune di Cremona comprende una parte della ZPS “Spinadesco” IT20A0501, attualmente coltivata a pioppeto, che si conclude con la sponda destra del corso del colatore Riglio. Superato il Mandracchio di accesso al Porto di Cremona, ha inizio il Lungo Po cittadino. Qui, alla fine del XIX secolo, si sono sviluppate le Società Canottieri e le principali attrezzature sportive-ricreative pubbliche inizialmente legate alle attività remiere e motonautiche. Si prosegue fino alle ex Colonie Padane, nate all’inizio del XX secolo come centro elioterapico comunale, oggi restituite alla fruizione pubblica. In questo ampio comparto destinato al loisir ritroviamo singolari architetture fluviali di tipo razionalista circondate da importanti e consolidate aree verdi.
Si prosegue verso Est con la parte più naturalistica del Lungo Po compresa tra la vecchia strada alzaia e la sponda del Po. Circa vent’anni or sono i comuni di Cremona e Gerre de’ Caprioli hanno dato vita ad un importante progetto di riforestazione con il contributo del Settore Agricoltura e foreste di Regione Lombardia, utilizzando le aree demaniali ottenute in concessione grazie alla “legge Cutrera”. Questo patrimonio è ora passato gratuitamente al demanio comunale grazie alle norme sul federalismo demaniale.
L’azione di rimboschimento e di recupero delle zone umide intrapresa nel PLIS del Po e del Morbasco per mano pubblica, ha interessato, in più fasi, sia l’ambito golenale del fiume Po che le aree lungo il Morbasco incuneate nell’area urbana. Sono stati potenziati i boschi fluviali a vocazione naturalistica e le foreste urbane a contatto con la città per una superficie di oltre 100 ettari. L’intervento più significativo riguarda il Progetto “Un Po di Foreste” nell’ambito dell’iniziativa regionale denominata “Dieci Grandi Foreste di Pianura” per la formazione di vasti sistemi di verde in armonia con il sistema rurale e gli indirizzi della politica europea per il miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente ed incrementare la biodiversità. Il bosco si affaccia su un grande litorale che permette di spingersi direttamente fino all’acqua.
La Lanca del Bosconello, un alveo dismesso del Po interno al bosco, è stata recuperata con un intervento di tutela idrogeologica a valenza naturalistica. Sono state recuperate anche molte aree degradate, tra cui un grande deposito di inerti direttamente sul fiume, come nel caso dell’intervento denominato “Bosco fiorito”.
Tra queste aree perifluviali, l’argine maestro e la frangia urbana, il PLIS ingloba importanti aree agricole di recente formazione in quanto recuperate dallo spostamento verso sud-est dell’alveo fluviale iniziato nel XVI secolo.
Le aree di maggiore interesse morfologico sono intervallate dai corsi d’acqua Morbasco, Cavo Cerca, Morta e il Fossadone e riguardano il vasto compatto di Gerre Borghi contraddistinto dai lunghi lotti in direzione sud-est, segno evidente dell’allontanamento dell’alveo fluviale ad opera delle bonifiche compiute. Sussiste anche un antico Bodrio, San Rocco, ormai quasi inglobato nel tessuto edilizio circostante. Altra rilevante caratteristica, se non sempre evidente per le trasformazioni agrarie, sono i segni dei lasciti delle divagazioni fluviali denominate “lunate” per la caratteristica forma a mezza luna. Quest’ambito agricolo è costellato di edifici rurali anche di interesse architettonico-ambientale, le cascine chiuse tipiche del cremonese, spesso correlate da moderni edifici, per lo più stalle.
Comune di Bonemerse
Il comune è rappresentato nel PLIS con la Cascina Farisengo, dimora dalla storia millenaria, il parco annesso, uno splendido giardino romantico di circa 12.000 metri quadrati ed alcune aree agricole limitrofe in parte destinate a spazi pubblici.
Per maggiori informazioni: https://cascinafarisengo.it/
Comune di Castelverde
Il PLIS ingloba il tratto più a nord-ovest del corso del Morbasco con all’intorno aree prettamente agricole. Il Morbasco, per le parti escluse dal PLIS, proviene dal comune di Castelnuovo del Zappa ed a questo punto ha già attraversato i comuni di Ossolaro, Polengo e Paderno Ponchielli, dove si trova la sorgente. L’andamento del Morbasco all’interno di quella che fu una valle fluviale relitta si svolge in direzione sud-est prima in modo lineare, poi descrivendo nei dintorni della Cascina Bredina una serie di linee spezzate, dove, bruscamente, si protende in direzione sud-ovest. Il corredo ripariale si presenta in alcune parti ricco, anche se molto frammentario, con la tradizionale siepe campestre mentre in molti tratti le sponde sono del tutto spoglie o presentano vegetazione che ha subito profonde modifiche.
Comune di Gerre de’ Caprioli
L’area comunale si insinua nella zona di Gerre Borghi in comune di Cremona e prosegue verso sud-est con territori golenali perifluviali. Le importanti aree riforestate con il Progetto Grandi Foreste di Pianura sono comprese tra la strada alzaia e il Fiume. La sponda fluviale si affaccia su ampi litorali che permettono di spingersi direttamente all’acqua. L’argine maestro corre lungo l’ampia e ridente fascia boscata del colatore Morta importante elemento di connessione ecologica e rilevante elemento morfologico che riprende il disegno delle “lunate”. Tra la strada alzaia, unica nel suo genere per conservazione e varietà di ambienti, e l’argine maestro, le visuali si concentrano sul territorio agricolo qui racchiuso che, per la particolarità del sito racchiuso tra l’argine maestro e arginature comprensoriali, presenta elementi di grande interesse paesaggistico.
Comune di Pieve d’Olmi
La golena di Pieve d’Olmi, che lambisce il fiume per circa 2 km, si insinua stretta tra le ben più estese golene di Stagno Lombardo e San Daniele Po, i cui confini comunali verso il fiume superano rispettivamente i 12 e i 5 km di lunghezza.
Questa area, dominata da campi coltivati, all’estremità orientale accoglie l’ultima propaggine della ZSC “Riserva Naturale di Bosco Ronchetti”, con una stretta fascia boschiva affacciata sul fiume.
Anche sul territorio di Pieve d’Olmi sono presenti alcuni Bodri, tra i quali il monumento naturale Budrio di Cà de’ Gatti. Questa piccola zona umida, formatasi prima del 1721, è posta a ridosso dell’argine sul lato interno della golena. Ha contorni abbastanza irregolari circondati da vegetazione ripariale e da un boschetto igrofilo con presenza di salici, pioppi, farnie e alcuni arbusti, come sanguinello e sambuco nero.
Più lontana dal fiume, poco a sud del centro abitato di Pieve d’Olmi è presente l’interessante Oasi faunistica della Ca’ Rossa. Si tratta di una zona umida artificiale costituita da laghetti derivanti da una cessata attività estrattiva, oggetto di interventi di ripristino naturalistico, quali risagomatura delle sponde, con creazione di aree a diverso livello dell’acqua, isolotti e piantumazioni con specie autoctone. Mentre i laghetti più a nord sono adibiti ad aree di pesca privata, lo specchio d’acqua più meridionale è quello che conserva maggiori caratteristiche di naturalità. L’intero perimetro, di circa un chilometro e mezzo, è circondato da una siepe che, grazie alla fitta presenza di arbusti (viburno, rosa canina, biancospino, sanguinello, sambuco) offre una schermatura dal disturbo antropico. A seconda del livello dell’acqua e della stagione sono presenti varie specie di uccelli, dai limicoli che gradiscono sponde leggermente degradanti con basso livello dell’acqua, agli anatidi (in particolare il germano reale) agli ardeidi (garzette, nitticore, aironi cenerini, aironi bianchi maggiori) ai cormorani e ai rallidi (gallinelle e folaghe), legati ad acque un po’ più alte. Tra le siepi è inoltre possibile imbattersi nel funambolico scoiattolo rosso.
Comune di San Daniele Po
La golena di San Daniele Po occupa oltre i due terzi del territorio comunale ed è caratterizzata da vaste aree coltivate a seminativi, intervallate da pioppeti industriali, aree boschive lungo le residue zone umide e zone imboschite con essenze autoctone.
Percorrendo l’argine consortile dalla località Ca’ de’ Gatti verso la frazione di Sommo con porto, si incontra sulla sinistra, dal lato esterno dell’argine, il monumento naturale Budrio di Cascina S. Margherita, completamente immerso nei coltivi. Dall’alto è possibile notare la forma tondeggiante tipica di queste particolari aree umide, e la stretta fascia di vegetazione arboreo-arbustiva che lo delimita dai terreni coltivati circostanti. In questo budrio, già noto all’inizio del 1700, è ancora possibile osservare il nannufero Nuphar luteum, che forma un tappeto galleggiante a volte esteso su quasi tutto lo specchio d’acqua. Poco più avanti, proseguendo verso Sommo, si giunge all’Oasi “Le Margherite” posta al piede interno dell’argine, caratterizzatada una boschina mista che all’estremità occidentale cinge il budrio “Le Margherite”.
Spostandosi ancor più a ovest, bordata da una stretta fascia di vegetazione ripariale, si giunge alla lanca della Ca’ Granda, in passato molto più estesa, che testimonia l’antico divagare del Po. In questa zona il fiume è caratterizzato da un ampio meandro che, nei periodi di magra, è lambito nel lato interno da un esteso deposito di barra fluviale (comunemente detto spiaggione) che è stato teatro, come altri spiaggioni del tratto cremonese del Po, di alcune importanti scoperte paleontologiche. Molti reperti fossili qui rinvenuti sono esposti presso il Museo Paleoatropologico del Po di San Daniele Po.
Spostandosi ancor più a valle si incontra il piccolo centro abitato di Isola Pescaroli, addossato all’esterno dell’argine maestro, dove è presente una piccola area verde attrezzata per pic nic e un attracco fluviale dotato di ascensore per disabili. Dopo aver superato l’impianto di sollevamento idraulico del consorzio di bonifica cremonese-mantovano, risalente a poco prima del secondo conflitto mondiale, la golena di San Daniele prosegue per un paio di chilometri verso Motta Baluffi, intervallata da rimboschimenti, strette boscaglie igrofile dominate da salici bianchi e pioppi e coltivi; ormai giunti in territorio di Solarolo Monasterolo, è presente un’ampia prateria erbosa, interessante ambiente naturale ormai quasi scomparso nella nostra provincia.
Comune di Sesto ed Uniti
Oltrepassato l’abitato di Costa S. Abramo, procedendo verso Casanova del Morbasco, successivamente ad una curva a gomito, il corso d’acqua assume un aspetto più rettilineo mentre si inizia a percepire distintamente l’incisione sottostante il livello fondamentale della pianura e dei terreni agricoli circostanti. A sud della SP48, in riva sinistra del Morbasco in concomitanza di un’ansa ad angolo acuto, si trova l’Alneto del Morbascolo, un tipo particolare di habitat costituito da un bosco igrofilo di ontano nero di elevato valore ambientale. Qui, al piede del terrazzo, emergono le acque di falda che, prima di confluire nel piccolo colo del Morbascolo (affluente del Morbasco), intridono ed allagano suoli dall’evidente origine idromorfa, su cui risulta radicato uno splendido esempio di bosco allagato, dominato dall’ontano nero (Alnus glutinosa) e corredato da vegetazione nemorale di pregio (Thelypteris palustris; Leucoyumaestivum, ecc.). Una porzione dell’area, per il suo valore ambientale, è stata acquisita dalla Provincia di Cremona che vi ha intrapreso interventi di riqualificazione del bosco, in parte degenerato a causa di allagamenti permanenti determinati dalla sospensione degli interventi di manutenzione del reticolo irriguo.
Comune di Spinadesco
Il territorio del PLIS comprende i litorali del fiume Po nel Comune di Spinadesco caratterizzati da un’ansa molto accentuata che da vita a grandi spiagge ricomprese nella ZPS “Spinadesco” IT20A0501, nel ZSC e SIC “Spiaggioni di Spinadesco”IT20A0016 e ZSC e ZPS “Fiume Po da Rio Boriacco a Bosco Ospizio”.
Il territorio fluviale comprende anche una porzione significativa dell’Isola Serafini avendo il Comune una parte di aree in sponda destra. Qui il Fiume si divide in due rami, il ramo nord rappresenta l’alveo storico che si collega alla foce del fiume Adda, mentre il ramo sud porta alla Conca di Isola Serafini ed alla relativa centrale idroelettrica. La Conca, che assicura il transito delle imbarcazioni, è stata completamente rimodernata e ora, grazie anche al Progetto Life+Con.Flu.Po, consente la continuità ecologica con la realizzazione di un corridoio, una scala di risalita di fatto, per il passaggio della fauna ittica. L’impianto è stato inaugurato nel 2017. Di rilievo anche il progetto per la reintroduzione dello Storione cobice. Le aree del PLIS si estendono tra il Fiume e l’argine maestro e sono caratterizzate da produzioni agricole cerealicole e da pioppicoltura. Lungo le sponde, al margine delle vaste aree sabbiose, sussistono popolazioni arboree arbustive tipiche dei boschi ripariali.
In occasione delle piene stagionali del Po, queste aree si trasformano in isolotti circondati completamente dalle acque dando così vita a ambienti e paesaggi unici.
Comune di Stagno Lombardo
Il territorio si presenta in gran parte destinato all’agricoltura con un importante affaccio sul Fiume e sull’estesa Lanca di Cascina Ferrara. Il territorio è costellato da bodri di varie dimensioni, elementi fondamentali del paesaggio e in alcuni casi, per la presenza di vegetazione acquatica e ripariale, veri scrigni di biodiversità. Si segnalano in particolare i budri del Lazzaretto e di Gerre del Sole. L’impianto paesaggistico è inoltre contrassegnato dall’andamento curvilineo della roggia Fossadone con il suo patrimonio vegetazionale, che sbocca nel Po a monte della Riserva naturale Bosco Ronchetti.
Per maggiori informazioni http://files.provincia.cremona.it/piani_gestione_natura_2000/bosco_ronchetti/
Altro fondamentale elemento del paesaggio è rappresentato dalle “lunate”, i segni dei lasciti delle divagazioni fluviali, che qui danno il massimo contributo paesaggistico-ambientale, con la Lanca del Po Morto.
Le cascine, in questo ambito specificatamente agricolo, rivestono particolare rilevanza e incidono il territorio rurale con la loro antica presenza.
Ultimo aggiornamento
21 Aprile 2023, 13:40