Le competenze e i compiti assegnati ai PLIS
Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale – PLIS – nel Sistema delle Aree Protette di Lombardia tra competenze, compiti e attività gestionale.
Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale – PLIS – nel Sistema delle Aree Protette di Lombardia tra competenze, compiti e attività gestionale.
Il Plis del Po e del Morbasco, tra le varie realtà riconosciute nella sua particolare caratteristica di Ente Sovracomunale, si inserisce all’interno di un complesso sistema di aree protette tutelate dagli Enti Regionali, in parallelo agli altri Enti territoriali competenti da un punto di vista della tutela e della salvaguardia ecosistemica.
Anche nell’ambito delle nuove indicazioni Europee sui temi della tutela ambientale e degli obiettivi di gestione tramite processi di governance verticale e orizzontale sempre più condivisi, i Plis rivestono sempre più importanza, in qualità di strumenti di programmazione e progettazione flessibile sul territorio, in grado di rispondere in modo efficace ed efficiente alle situazioni emergenti e concrete.
Con Legge Regionale n. 86 del 1983 viene istituito il “Sistema delle Aree Protette Lombarde” che comprende, ad oggi, 24 parchi regionali (fluviali, montani, agricoli, forestali e di cintura metropolitana), 105 parchi di interesse sovracomunale, 66 riserve naturali regionali, 33 monumenti naturali e 242 siti Rete Natura 2000. In Lombardia circa il 23 % del territorio è quindi racchiuso in aree protette che ne salvaguardano l’ingente patrimonio naturale, ricco di varie tipologie di habitat e di biodiversità vegetale e animale, che comprende numerose specie di interesse comunitario nonché un numero elevato di endemismi. Questa “rete” rappresenta un patrimonio inestimabile di ricchezze naturali, storiche e culturali, non solo da tutelare, ma da promuovere e comunicare, in quanto bene di ogni cittadino.
La loro funzione è legata all’esigenza di tutelare la biodiversità, l’ambiente, il paesaggio, le attività agricole, silvicole e pastorali e di promuovere il recupero delle colture tradizionali strettamente collegate al territorio rurale. Con Legge Regionale n. 28 del 17 novembre 2016, Regione Lombardia ha avviato il processo di riorganizzazione del sistema delle Aree protette che ha coinvolto anche i PLIS.
Il PLIS quindi promuove una forma di tutela del territorio esclusiva della Regione Lombardia che offre l’opportunità ad una o più amministrazioni comunali che condividono la volontà di prendersi cura di una parte del proprio territorio, di tutelare, valorizzare, rivalutare zone e diversa vocazione (agricolo-rurale, naturalistica), aree periurbane ed in genere ambiti da salvaguardare, per la loro valenza storico culturale e paesaggistica, che in questo modo vengono sottratti all’urbanizzazione, al degrado e all’abbandono.
Il PLIS si distingue nettamente dalle altre tipologie di aree protette regionali anche dal punto di vista delle modalità di gestione e dell’iter di riconoscimento. In questo senso gli strumenti a cui fare riferimento sono quelli dettati dalla pianificazione urbanistica comunale (Piano di Governo del Territorio), all’interno della quale vengono definiti disciplina di salvaguardia, modalità di funzionamento e obiettivi di tutela dell’area.
Lo specifico strumento attuativo del Parco con funzione strategica e programmatica, condiviso con gli attori locali e che costituisce il documento di governance del territorio, è il Il Programma Pluriennale degli Interventi – PPI, che individua le azioni concrete da realizzare nel territorio del PLIS e le risorse finanziarie necessarie.
Le principali competenze e i compiti assegnati ai PLIS sono quindi
- il PLIS è uno strumento di salvaguardia del territorio voluto dalla comunità locale che cerca di contemperare le politiche di salvaguardia delle risorse paesaggistiche- ambientale con lo sviluppo sostenibile del territorio (attività antropiche di carattere produttivo, turistico, culturale, didattico, fruizione sostenibile, ecc);
- il PLIS funziona, a livello territoriale, come uno strumento di connessione tra le aree a vario titolo oggetto di tutela siano parchi regionali (o nazionali), SIC, ZPS, Rete Natura 2000, le reti ecologiche regionali e provinciali, ecc e cercando di farsi parte fondamentale nella gestione della rete ecologica;
- il PLIS, a livello comunale, è uno strumento di collegamento tra il sistema del verde pubblico, del verde periurbano, il sistema del verde di interesse ecologico-ambientale, le aree agricole e la rete ecologica comunale;
- il PLIS ha il compito di estendere la tutela ambientale e paesaggistica oltre i confini delle aree tutelate cercando di pervenire “da un progetto per parti a un progetto del territorio”;
- il PLIS è un progetto di paesaggio e di salvaguardia del paesaggio che interessa le aree a vocazione ambientale e le aree a vocazione agricola;
- nel PLIS l’attività agricola riveste una funzione indispensabile e fondamentale al carattere stesso del parco;
- il PLIS di fatto si articola sui nodi della RETE VERDE o rete ecologica esistente o da sviluppare e persegue una GESTIONE ATTIVA delle risorse paesaggistico-ambientali
- il PLIS è in definitiva l’attuatore della RETE ECOLOGICA ai vari livelli.
Si ricordano inoltre i compiti assegnati dalla Provincia al PLIS del Po e del Morbasco sia a livello urbanistico che ambientale il cui contenuto deve essere recepito dal Programma Pluriennale degli Interventi (e che in parte sono già contenuti nei Piani particolareggiati):
- il rilievo delle emergenze geologiche, paesaggistiche e storiche al fine di adottare gli strumenti di tutela più appropriati e orientare correttamente gli interventi di miglioramento ambientale;
- rilievo rete idrica naturale e artificiale;
- rete di viabilità al servizio dell’attività agricola;
- rete di viabilità ala servizio della fruizione con punti di sosta e osservazione;
- recupero della viabilità storica;
- modalità per la conservazione e il recupero degli ambienti naturali e della rete ecologica;
- la salvaguardia degli ambiti a paesaggio agricolo tradizionale;
- azioni di recupero, conservazione, valorizzazione del patrimonio rurale, storico, architettonico, e aree di pertinenza;
- il recupero delle aree degradate con interventi di rinaturazione;
- la fruizione ricreativa, didattica, culturale;
- raccordo con le aree protette limitrofe attraverso corridoi ecologici e percorsi di fruizione;
- la mitigazione e compensazione ambientale delle infrastrutture e tutela dei coni ottici.
In definitiva di tratta di mettere in campo politiche di salvaguardia del Paesaggio, di conservazione degli ambienti naturali, di salvaguardia e potenziamento della Rete Ecologica, di fruizione ricreativa –didattica-culturale, di mitigazione e compensazione ambientale e di tutela dei coni prospettici di interesse paesaggistico. Anche sul fronte della gestione del PLIS l’ente gestore dovrà pertanto:
- promuovere lo studio la conservazione e il miglioramento dell’ambiente;
- approvare uno o più regolamenti del PLIS che disciplinino i criteri e le modalità degli interventi di conservazione e ricostruzione della vegetazione (non solo forestale) favorendo la biodiversità, definiscano gli strumenti di tutela delle emergenze naturalistiche, disciplinino il transito dei mezzi motorizzati;
- promuovere forme di collaborazione con gli agricoltori (per mantenere o reintrodurre forme colturali sostenibili), con Enti e privati per garantire la fruizione pubblica, con i Comuni limitrofi per l’estensione territoriale del PLIS;
- attività di vigilanza sul territorio
- predisporre le richieste annuali di contributo.
Ultimo aggiornamento
16 Marzo 2023, 13:47